domenica 28 aprile 2013
Breve Incontro, anche questa non è una recensione. Una riflessione.
Brief Encounter è un film di David Lean (1945).
La storia della breve relazione extraconiugale di una donna sposata. Laura la racconta in prima persona, durante un'immaginaria confessione al marito e a se stessa.
Così sintetizzato il famoso melodramma di Lean, sembra, appunto, un melò come tantissimi altri. Ma dopo averlo visto diverse volte nel corso della mia carriera di appassionata di cinema, ormai per me Laura ed Alec sono due persone da leggere sotto una luce diversa. Quella dell'immensità cosmica della musica di Rachmaninov, ad esempio, che accompagna prepotentemente tutto il film stonando vistosamente con le periferie squallide londinesi, o con l'ordinario aspetto dei due protagonisti, o con il realismo di un incontro casuale in una stazione ferroviaria. Musica inadeguata per due persone che in un appartamento prestato da un collega. provano ad amarsi sentendosi solo imbarazzati e colpevoli. Eppure il concerto numero due per pianoforte e orchestra di Rachmaninov, con tutta la sua struggente maestosità, accompagna un bacio rubato nei sottopassaggi ferroviari, quasi come fosse stato composto apposta per quel bacio, per quei fumi densi dei treni a vapore del 1945.
Perché la scelta di quella colonna sonora? Perché Breve Incontro non è un film su di una relazione extraconiugale, ma un film su di un incontro (fatti le domande e datti le risposte). Dove, come e perché avviene non ha alcuna importanza, ma Laura tutti i giovedì esce dalla routine quotidiana. Dunque, sotto questa ottica, è proprio vero che nessun incontro è un caso, che il bisogno di essere curati, o di "levare quel pezzettino di carbone dall'occhio" per aprire lo sguardo verso l'altro, per conquistare la fiducia con un gesto, una parola, un sorriso, non sono una strana combinazione casuale, ma una ricerca costante, quasi mai soddisfatta. Capita, poi, che in un giovedì qualunque, in una stazione qualunque, tutto si combina perfettamente. Laura trova un medico che le toglie il frammento dall'occhio ed Alec una donna che merita di essere osservata, curata. Il giusto equilibro tra empatia e complicità, al di fuori di un rapporto matrimoniale con una donna "piccola, bruna e fragile", lo completa. Ne nasce un amore breve, soffocato dalle convenzione sociali, destinato a finire sin dal primo sguardo.
Ma rimarrà per sempre l'incontro.
Brief Encounter è al secondo posto della British Film Institute 100 (BFI 100), la lista del migliori 100 film del XX secolo, dietro a The Third Man di Carol Reed.
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